Domande frequenti rivolte al farmacista

I farmaci generici o equivalenti, sono farmaci che hanno lo stesso principio attivo, dosaggio, forma farmaceutica e il numero di compresse (o bustine o ml) rispetto ad un farmaco brand, o originale. Differiscono per gli eccipienti, ovvero quei componenti che sono presenti assieme al principio attivo. Hanno generalmente un prezzo finale inferiore di almeno il 20% rispetto ai prodotti brand. Non sono in alcun modo qualitativamente inferiori rispetto agli altri farmaci brand.

Un farmaco generico, come potrebbe trarre in inganno il termine, non è un farmaco per un uso generico, ma è solo un sinonimo per indicare un equivalente.

Per approfondimenti:

https://www.aifa.gov.it/farmaci-equivalenti1

https://www.aifa.gov.it/documents/20142/241044/domande_e_risposte_equivalenti.pdf

https://www.equivalente.it/it/

La ricetta medica rappresenta una precisa scelta curativa che spetta al medico ed è indispensabile molti medicinali. La ricetta redatta a norma di legge è un dovere per il medico, un vincolo per il farmacista, una garanzia per il paziente. Il farmacista che la richiede adempie a obblighi di legge che tutelano la salute del cittadino.

Ci sono alcuni farmaci che richiedono la ricetta prescritta dal medico. Questa è la forma di tutela assoluta per il paziente, in quanto il medico prescrittore è colui che si assume la responsabilità dell’utilizzo del farmaco prescritto. Quando il farmacista chiede la ricetta, non è un “vezzo” del farmacista stesso, ma è, oltre ad un obbligo di legge, la forma di tutela per la salute della persona.

Nelle confezioni dei medicinali è riportata l’indicazione se è necessaria la ricetta medica.

Il DM 31 marzo 2008, che dal 30/4/2008 consente alle farmacie, in caso di urgenza e nel rispetto di determinate condizioni, di consegnare medicinali senza la prevista ricetta medica registrando alcuni dati.

Patologie croniche

Presenza in farmacia di ricette mediche riferite allo stesso paziente nelle quali è prescritto il farmaco richiesto.

Esibizione da parte del cliente di un documento rilasciato dall’autorità sanitaria attestante la patologia per la quale è indicato il farmaco.

Esibizione da parte del cliente di un documento originale firmato dal medico curante attestante la patologia cronica da cui il paziente è affetto, con indicazione del farmaco utilizzato per il relativo trattamento

Esibizione di una ricetta con validità scaduta da non oltre trenta giorni, apporre un’annotazione sulla ricetta che impedisca la sua riutilizzazione.

Conoscenza diretta da parte del farmacista dello stato di salute del paziente e del trattamento in corso.

(Per gli iniettabili, solo insulina)

Altre patologie

Presenza in farmacia di una prescrizione medica rilasciata in una data che faccia presumere che il paziente sia ancora in trattamento con il medicinale richiesto.

Esibizione di una confezione inutilizzabile (danneggiato).

Prosecuzione della terapia a seguito di dimissione ospedaliera. Esibita documentazione.

(Per gli iniettabili, solo antibiotici)

Al di fuori dei presenti casi, non è possibile la dispensazione.

Per maggior approfondimenti:

https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5.jsp?lingua=italiano&area=farmaci&menu=assfarm

La ricetta medica è un documento redatto da un medico che consente al paziente di ricevere dal farmacista i medicinali prescritti. Una ricetta medica per essere valida deve avere: prescrizione del farmaco (con il nome commerciale o principio attivo), data e timbro e firma del medico. Questo è quello che avviene a livello generale, poi ci sono delle casistiche in cui occorrono altri formalismi, quali il nome del paziente, struttura sanitaria dove è stata redatta la ricetta, la posologia, scrittura in lettere, ecc.

La durata di validità delle ricette è generalmente 6 mesi per 10 confezioni. A meno che il medico non indichi una quantità diversa dall’unità. Se scrive 4 confezioni ad esempio, vale per 4 confezioni nei 6 mesi. Se non viene indicato nulla oppure 1 confezione, vale per 10. Ci sono dei farmaci che riducono la validità della ricetta a 30 giorni e massimo 3 pezzi, quali ad esempio gli ansiolitici tipo benzodiazepine.

Le ricette possono essere scritte a mano o con il computer e in entrambi i casi la firma sempre in originale.

Esistono farmaci che richiedono ricetta non ripetibile, esempio analgesici in associazione, dove la ricetta viene trattenuta dal farmacista e ha validità 30 giorni.

Le nuove ricette bianche elettroniche, sono ricette che possono non avere la firma in originale e non è necessario avere il cartaceo, in quanto il farmacista è in grado di “leggere” la ricetta grazie ai codici presenti. Basta avere il codice fiscale dell’assistito e il PIN costituto da 5 caratteri e numeri. E’ possibile in questo caso, farsi mandare (via telefono, sms, email, WhatsApp, ecc) il codice della ricetta, in quanto il farmacista è in grado di vederla e dispensare i farmaci.

Le ricette rosse o le nuove DEM, sono per quei farmaci che sono a carico del sistema sanitario nazionale, ovvero a carico della regione. La ricetta ha validità 30 giorni e può essere usata per un numero limitato di pezzi, generalmente 2 e in alcuni casi 3 confezioni in caso di esenzioni particolari, 6 confezioni in caso di antibiotici iniettabili. Le ricette rosse necessitano sempre di firma in originale. Le DEM o promemoria, possono non avere la firma in originale, in quanto il farmacista è in grado di “leggere” la ricetta grazie ai codici presenti sopra.

Queste sono le regole in linea di massima. Nel dettaglio possiamo dare maggiori informazioni.

MOLTO IMPORTANTE

nelle ricette, uscite ospedaliere, referti medici, lettere di dimissioni, visite specialistiche, se sono presenti le seguenti frasi:

si consiglia, si opta, si raccomanda, consigliamo e tutti relativi sinonimi rendono la ricetta NON valida. I farmaci si PRESCRIVONO.

Nel caso in cui ci fosse una prescrizione medica per un farmaco e questo abbia un importo da pagare, non è riferito alla presenza o meno dell’esenzione, ma si paga la differenza tra il prezzo del farmaco brand e il suo generico. In qualche raro caso, anche il generico ha un piccolo importo da sostenere.

Nel caso in cui non si voglia pagare nulla, si deve scegliere il farmaco generico (o equivalente).

Le esenzioni hanno funzione in caso di esami o visite specialistiche. I farmaci, quando sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, sono sempre gratuiti per il cittadino, denominati Classe A.

I farmaci che non sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale vengono classificati come farmaci di Classe C.

Uno stesso farmaco, può essere sia di Classe A che C, nel caso in cui il paziente abbia una patologia che possa rendere il farmaco rimborsabile. In questo caso si faccia riferimento alle Note AIFA (https://www.aifa.gov.it/note-aifa#:~:text=Applicazione%20delle%20Note%20AIFA,di%20rimborsabilit%C3%A0%20previste%20dalla%20Nota.)

Per maggior approfondimenti:

https://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_5.jsp?lingua=italiano&area=farmaci&menu=assfarm

La Tessera Sanitaria è lo strumento più importante che il cittadino deve presentare in farmacia.

La tessera serve a:

Visualizzare ricette elettroniche mutualistiche

Inserire il Codice Fiscale per la detrazione dei farmacie e dispositivi medici

Quindi è nel totale interesse del cittadino averla sempre a portata di mano ed esibirla subito. In quanto il Documento Commerciale (il vecchio scontrino per intenderci) una volta emesso, non lo si può modificare.

E’ importante che si abbia la tessera sanitaria (o una copia della stessa) in modo da velocizzare la dispensazione dei farmaci.

La prima risposta è: dipende.

Facciamo una prima distinzione tra ricette a pagamento e le mutualistiche (quindi a carico del Sistema Sanitario Nazionale).

A pagamento

Per la maggior parte dei farmaci, la validità di una ricetta è di 6 mesi per un massimo di 10 pezzi. Valido per esempio per gli antinfiammatori, inibitori di pompa, ecc

Per gli stupefacenti tabella e, esempio le benzodiazepine, la validità è di 30 giorni per un massimo di 3 pezzi.

Il medico ha la facoltà di ridurre le quantità massime. Ad esempio, se nella ricetta è indicato 1 pezzo, vuol dire che si possono dare le quantità massime di cui sopra. Se invece scrive ad esempio 2 confezioni, queste devono essere al massimo 2.

Sono regole generali, il che vuol dire che ci sono numerose eccezioni.

Mutualistiche

Le ricette a carico del SSN, hanno generalmente validità 30 giorni. In alcuni casi possono valere meno in base al tipo di farmaco prescritto.

La differenza è solo dal punto di vista formale.

Senza andare troppo nello specifico, ci preme evidenziare una cosa molto importante, un integratore alimentare NON è meno pericoloso rispetto ad un farmaco. Infatti ci sono integratori alimentari che hanno all’interno il medesimo principio attivo di alcuni farmaci. Ad esempio l’N-Acetilcisteina, che è presente anche in alcuni farmaci che richiedono ricetta, sono presenti nella medesima quantità negli integratori. Quindi agli integratori si deve dare il medesimo rispetto dei farmaci.

Integratore alimentare quindi non è meno efficace o meno pericoloso rispetto ad un farmaco.

Gli integratori non necessitano di ricetta medica. Sulle confezioni possono essere riportate gli utilizzi per cui è stato formulato l’integratore.

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